Spumone
Il passato dello Spumone è da ricercare nelle pagine di storia risalenti a circa 80 anni fa, quando il fondatore di questa pasticceria, Nicola Giotti, intraprese la sua carriera in questo settore, iniziando a lavorare presso alcuni bar all’epoca molto rinomati, tra cui il Bar Martinelli.
Parliamo di un’epoca in cui il gelato veniva preparato totalmente a mano, con tecniche ormai considerate rudimentali, ma che in quegli anni rappresentavano il massimo della tecnologia.
In questo contesto Nicola Giotti si afferma come uno dei pionieri del gelato nella città di Giovinazzo.
Tra tutte le preparazioni che egli effettuava, vi era lo Spumone, dolce collegato, nella tradizione giovinazzese, al matrimonio: secondo l’usanza di far recapitare a casa, a tutti coloro che avevano ricevuto la partecipazione, questo particolare tipo di gelato.
Una volta aperta la Pasticceria Giotti, il suo fondatore continuò la produzione dello Spumone fino a metà degli anni ’60, lasciandolo poi in disparte per 30 anni.
Questo fino al 1999, quando, dopo aver rinnovato i nostri laboratori, ci siamo cimentati nuovamente nella sua produzione, basandoci sulle antiche ricette di nostro nonno.
Leggendole ci siamo trovati difronte a ingredienti ormai non più utilizzati nel campo della pasticceria, come il neutro (prodotto chimico utilizzato in passato per la produzione del gelato).
È stata questa la ragione che ci ha spinti ad adattare le vecchie ricette a quelle che sono le necessità e le caratteristiche dei tempi moderni.
Dopo un lungo e impegnativo lavoro di ricerca e reinterpretazione, siamo giunti alla versione finale dello Spumone.
Con la sua crema dall’aroma particolare, una vera e propria alchimia di sapori realizzata dall’infusione di aromi e spezie nel gelato, con il suo Pan di Spagna bagnato all’Alchermes e con la sua preparazione che dura 48 ore, questo dolce rappresenta una delle punte di diamante della nostra Pasticceria.
Il nostro Spumone è considerato “Il Miglior Pezzo Duro di Gelato con Alchermes in Italia” * secondo un articolo della giornalista e food blogger coreana Rachel Sang Hee, che ha pubblicato un articolo al riguardo su un importante food blog tedesco.